E' proprio vero che l'ignoranza
fa molto più male della cattiveria. Ciò che costituisce un vero pericolo in
Ucraina, ma anche nella società italiana è la disinformazione totale di massa.
Guardando i telegiornali e ascoltando le trasmissioni radio italiani, sono
arrivato alla conclusione che i giornalisti italiani si basano non tanto sulla
realtà dei fatti, salvo coloro che sono presenti in questi giorni in Ucraina,
ma esclusivamente sulle informazioni dei media russi, che hanno già provocato
moltissimi conflitti interni nella parte del sud-est dell'Ucraina e tramite i
la stampa italiana continuano ad alterare anche l'opinione pubblica italiana.
Nei reportage riguardanti
l'Ucraina, moltissimi giornalisti italiani sostengono che l'abolizione della
lingua russa come "la seconda lingua ufficiale” in Ucraina da parte del
parlamento ucraino il 23 febbraio scorso ha fatto scatenare le proteste della
popolazione ucraina di lingua russa in Crimea e nella parte orientale del Paese
in quanto gli ucraini di lingua russa si sono sentiti discriminati. Sarà verò?
Qui, direi, che bisogna fare subito un pò di chiarezza. In Ucraìna l'unica
lingua ufficiale era ed è la lingua ucraìna. Mentre alla lingua russa, come
anche alle altre lingue tipo romena, tatara, bielorussa, giorgiana, ungherese,
italiana e tante altre, la legge d'Ucraina «Sulle Lingue» di Kolesnichenko-Kivalov
ha riattribuito uno status speciale che, tra l'altro, è stato
garantito da sempre dall'art. 10 della Costituzione d'Ucraina.
Le speculazioni intorno alla
lingua russa in Ucraina come le sue "limitazioni” è un problema assolutamente
immaginario e falso, ma da sempre fortemente sostenuto da Mosca. In Ucraina NON
E' MAI ESISTITO un conflitto religioso, sociale o linguistico fino ad alcuni
giorni fa. Ogni cittadino ucraino o straniero parla LIBERAMENTE nella lingua
che preferisce e conosce e NESSUNO lo discrimina per questo. La lingua russa in
Ucraina da sempre aveva una diffusione molto più ampia rispetto alla lingua
ucraina, nonostante che la lingua ucraina era ed è l'unica lingua ufficiale
dello Stato. Anche nella parte occidentale del Paese ci sono molti più giornali
e libri in lingua russa che in lingua ucraina. Perfino gli italiani che vivono
in Ucraina possono confermare la mia tesi.
Il vero scopo della legge «Sulle Lingue»
in Ucraina di Kolesnichenko-Kivalov che fu approvata dalla maggioranza
filo-russa nel 2012, consisteva nel legittimare la russificazione
dell'Ucraina e non nel discriminare la minoranza russofona. La maggioranza
di popolazione in Ucraina è ucraina ed è giusto che la lingua ucraina sia
tutelata di più rispetto alle altre lingue delle minoranze che vivono nel
paese. La comunità ucraina è una tra le 5 nazioni straniere più numerose in
Italia, ma nonostante ciò noi non ci sentiamo discriminati per il fatto che in
Italia la lingua ucraina non è una lingua ufficiale dello Stato o non ha uno
status speciale. Noi rispettiamo le legislazione vigente italiana e la sua
bellissima lingua. Anzi, siamo fieri di aver imparato la lingua di Dante
Alighieri. Analogicamente dovrebbero fare anche tutte le minoranze presenti
in Ucraina.
L'adozione e l'attuazione della legge di
Kolesnichenko-Kivalov «Sulle Lingue» nel 2012 ha introdotto in Ucraina serie
violazioni del diritto linguistico dei cittadini ucraini e di altre minoranze
nazionali presenti in Ucraina. Inoltre sono stati colpiti i principi
dell'ordinamento costituzionale d'Ucraina, che già allora ha dato l'inizio al
processo di federalizzazione dell'Ucraina nonché ha costituito una seria
minaccia per l'integrità territoriale, la sicurezza e la sovranità dello Stato
ucraino. Infatti, le proteste di oggi della popolazione in Crimea e nelle
regioni sud-orientali dell'Ucraina è l'effetto dell'attuazione di questa legge
e non della sua abolizione. Ma qui, però, bisogna precisare una cosa
fondamentale che i giornalisti italiani non sanno. Nonostante il parlamento
ucraino ha votato l'abolizione di questa legge, essa rimane tutt'ora in vigore
perché non è stata firmata dal capo di stato che ora è il presidente ad interim
Turchynov. E lo stesso Turchynov ieri per l'ennesima volta ha ribadito che
non è assolutamente intenzionato a firmarla. Quindi il problema non esiste ed è
del tutto immaginaria.
Al giorno d'oggi il parlamento ucraino
dovrebbe approvare una legge concettualmente diversa, un nuovo disegno di legge
che sia in conformità con la Costituzione dell'Ucraina e in base ai principi
della politica linguistica e della pratica europea. Un nuovo disegno di legge «Sulle
Lingue» devono elaborare esperti linguistici e non rappresentanti di forze
politiche.
Invece riguardo all'attuale legge vigente
d'Ucraina «Sulle Lingue» di Kolesnichenko-Kivalov (entrambi membri del partito
di Yanukovych) la parte 1 dell'art. 4 prevede che le fondamenta della politica
linguistica di stato sono determinati dalla Costituzione dell'Ucraina mentre
l'ordine delle lingue - solo da questa legge. E qui bisogna capire che un tale
concetto capovolge radicalmente alcuni principi costituzionali della politica
linguistica statale in Ucraina in quanto introduce nel campo giuridico dei
concetti e dei termini come "gruppo linguistico" "lingua
regionale o minoritaria", "minoranza linguistica", "gruppo
di lingua regionale", "autodeterminazione linguistica", (art. 1,
3, 7) che non sono previsti dalla Costituzione vigente d'Ucraina e, quindi,
violano la Costituzione. Anzi in base a questa legge le autorità locali
compiacenti, gli enti locali, le associazioni, i giudici, i procuratori, gli
operatori della milizia di stato (facente funzioni della polizia di stato), le
istituzioni, le imprese, i loro funzionari e i dipendenti pubblici e statali,
ma anche i semplici cittadini, possono utilizzare la lingua regionale nelle
loro documentazioni ufficiali (parte 7 dell'articolo 7) mentre l'art. 10 della
Costituzione prevede che la documentazione ufficiale deve essere redatta in
lingua ufficiale dello Stato. Vi immaginate cosa potrebbe succedere se in
Italia i funzionari di stato o le singole istituzioni in varie regioni d'Italia
scrivessero la documentazione nella loro
lingua "regionale”?
Quindi, tornando alla legge vigente
d'Ucraina «Sulle Lingue» di Kolesnichenko-Kivalov in pratica si tratta di una
vera e propria sostituzione della Costituzione d'Ucraina con le leggi come
questa. È significativo capire che questa legge prevede anche delle
modifiche alle 32 leggi dell'Ucraina nonché ai regolamenti relativi al
passaporto ucraino per andare all'estero, al certificato di nascita, di
matrimonio, di morte ecc. I requisiti linguistici sono formulati in conformità
all'articolo 10 della Costituzione dell'Ucraina. Mentre l'art. 22 della
Costituzione d'Ucraina dice che «I diritti e le libertà costituzionali sono
garantiti e non possono essere annullati. L'adozione di nuove leggi o le
modifiche delle leggi esistenti non possono ristringere il contenuto della
Costituzione nonché la portata dei diritti e delle libertà esistenti».
La Corte Costituzionale dell'Ucraina già
nel 2012 si è espressa nel merito ribadendo che le disposizioni in materia di
lingua ucraina come l'unica lingua ufficiale dello Stato e le garanzie del
libero sviluppo, nonché l'uso e la tutela delle lingue minoritarie tra cui
anche la lingua russa in Ucraina trovano il loro posto nella Sezione I "Disposizioni
generali della Costituzione dell'Ucraina", che stabilisce i fondamenti
dell'ordinamento costituzionale d'Ucraina. Il concetto di lingua di stato ha un
contenuto molto più ampio della disposizione del termine "ordine
costituzionale". Il diritto di determinare e modificare l'ordine
costituzionale in Ucraina appartiene solo ed esclusivamente al popolo d'Ucraina
in conformità alla parte 3 dell'art. 5 della Costituzione dell'Ucraina.
Mentre i concetti ed i termini di cui all'art. 10 della Costituzione che
definisce il quadro per la politica linguistica in Ucraina, così come altri
oggetti del capitolo I della Costituzione dell'Ucraina, possono essere
modificati solo in base ad una procedura speciale di cui all'art. 156 della
Costituzione dell'Ucraina.
Perciò i tentativi di introdurre in
Ucraina lo status di lingue e le modalità del loro utilizzo sul territorio
nazionale in quanto non sono previsti dall'articolo 10 della Costituzione
dell'Ucraina costituiscono una violazione della Costituzione stessa nonché una
violazione dei principi dell'ordinamento costituzionale dell'Ucraina.
E' altrettanto speculativo l'art. 3 della
legge «Sulle Lingue» di Kolesnichenko-Kivalov in cui "il diritto
all'autodeterminazione linguistica" è formulato al di fuori del contesto
dello status della lingua ucraina come l'unica lingua ufficiale di Stato ai
sensi dell'art. 10 della Costituzione dell'Ucraina per l'uso ufficiale sul
territorio di Ucraina in tutte le sfere della vita pubblica.
Né la Costituzione dell'Ucraina, né gli strumenti
internazionali che definiscono le norme per la tutela dei diritti umani,
compresa la Convenzione del Consiglio d'Europa riguardante la tutela delle
minoranze nazionali e la Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie,
non impostano il diritto all'autodeterminazione locale nel campo di
applicazione della lingua di Stato. Questo principio in pratica è assente di
fatto anche nei paesi dell'UE.
Gli stessi autori della legge
Kolisnichenko e Kivalov riconoscono, che la loro legge non si basa sui principi
dell'art. 10 della Costituzione dell'Ucraina, che è il fondamento della
politica linguistica di Stato, bensì sul riconoscimento del primato dei diritti
umani, come stabilito negli art. 3, 21 e 22 della loro legge. Quindi tale
opposizione influisce negativamente sulla qualità della legge e la rende
concettualmente errata.
Inoltre nella legge non è stata presa in
consideraziopne una qualitativa differenza dello status e delle funzioni della
lingua ucraina come lingua ufficiale dello Stato dalle altre lingue che sono
difuse in Ucraina. Né è stato tenuto conto che il termine "lingue
regionali o minoritarie", secondo la Carta Europea delle lingue regionali
e minoritarie, non è utilizzato per determinare lo status di queste lingue, ma
solo per delineare una gamma del loro utilizzo all'interno dello Stato.
Alla fine, gli autori della legge hanno
deliberatamente ignorato il fatto che la situazione linguistica in Ucraina è il
risultato di propositiva, violenta ed artificiale soppiantazione della lingua
ucraina dall'impiego in molti settori della vita pubblica e non hanno previsto
misure di protezione della lingua ucraina come l'unica lingua ufficiale di
Stato in quelle aree in cui essa è meno comune in conformità ai sensi dell'art.
3 della Carta Europea.
Dott. Andrìy Hrytsevych
attivista per la tutela dei
diritti umani dell'ICUPP
amministratore del portale
info-giuridico
per i cittadini ucraini in
Italia
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